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Giorno per giorno, disperatamente (1961)

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Giorno per giorno, disperatamente (1961)



Regia/Director: Alfredo Giannetti
Soggetto/Subject: Alfredo Giannetti
Sceneggiatura/Screenplay: Alfredo Giannetti
Interpreti/Actors: Tomas Milian (Dario Dominici), Nino Castelnuovo (Gabriele Dominici), Madeleine Robinson (Tilde Dominici), Tino Carraro (Pietro Dominici), Franca Bettoja (Marcella), Riccardo Garrone (principale di Marcella), Mario Scaccia (infermiere del manicomio), Isa Crescenzi (collega di Marcella), Rosalia Maggio, Mario Brega, Daniela Igliozzi, Origene Luigi Soffrano [Jimmy il Fenomeno], Nicole Weber, Marcella Rovena, Alvaro Piccardi, Maria Dominiani
Fotografia/Photography: Ajace Parolin
Musica/Music: Carlo Rustichelli
Costumi/Costume Design: Carlo Egidi
Scene/Scene Design: Carlo Egidi
Montaggio/Editing: Ruggero Mastroianni
Suono/Sound: Amelio Verona
Produzione/Production: Titanus, Vides Cinematografica di Franco Cristaldi
Distribuzione/Distribution: Titanus
censura: 36113 del 16-11-1961
Altri titoli: Tag für Tag Verzweiflung
Trama: Il giovane Dario Dominici, spinto dall'ambizione materna, ha fatto dello studio una mania che l'ha portato alla follia e al conseguente ricovero in clinica psichiatrica. La famiglia, sotto un'apparente tranquillità, vive in continua tensione: il padre Pietro, un modesto sarto che tira avanti trascurato e stanco il suo lavoro, sempre alle prese con la necessità di procurare il denaro per le cure del figlio; la madre Tilde, ossessionata dall'unica preoccupazione di assistere Dario; il fratello Gabriele, a sua volta esasperato dalla malattia di Dario, che lo costringe ad una giovinezza grama, contrassegnata dal dramma familiare. Un giorno, la donna viene a sapere che in Svezia uno psichiatra ha messo a punto una cura miracolosa per la malattia di Dario. Tilde toglie allora suo figlio dal manicomio e lo riporta in casa, decisa a condurlo in Svezia. Pietro, calpestando il proprio orgoglio professionale, si procura il denaro per il viaggio. Ma Dario ha un accesso di follia: s'impadronisce di un coltello e si barrica nella propria camera. Gabriele, disperato, sfonda la porta e riesce a togliere il coltello dalle mani di Dario. La madre equivoca e, pensando che Gabriele volesse uccidere il fratello, lo caccia di casa. Gabriele se ne va quasi sollevato; più tardi, però, quando telefona per salutare sua madre, capisce che Dario sta per ucciderla. Gabriele si precipita a casa con gli infermieri, ma la tragedia ha avuto il suo corso: Tilde ha evitato le coltellate di Dario, ma è morta di crepacuore. Il folle Dario viene definitivamente chiuso in manicomio, mentre Gabriele va via per sempre di casa. Resta solo Pietro ad assistere il figlio perduto, giorno per giorno disperatamente.

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